RELAZIONE
Oggi prende forma ufficialmente il comitato di cittadini dei Comuni di Calolziocorte, Carenno, Erve, Monte Marenzo e Vercurago che, in collaborazione col Comitato volontariato tutela del territorio di Torre de’ Busi, ha come principale obbiettivo la sensibilizzazione delle popolazioni del territorio della Val San Martino sullo stringente tema politico-amministrativo dell’adesione dei Comuni sopra citati a una nuova Area Vasta, a seguito della soppressione della Provincia di Lecco. La proposta dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia di Lecco, tenutasi lo scorso 20 aprile 2016, di aderire all’Area Vasta Como – Monza - Lecco (o in subordine a quella di Monza-Lecco), merita infatti un approfondimento e l’allargamento della discussione a tutti i cittadini, come per altro previsto dall’ordine del giorno approvato dai sindaci lo scorso mese di aprile. A parere del Comitato infatti ci sono validissime ragioni culturali, sociali, storiche, oltre che geografiche ed economiche, per prendere in considerazione come alternativa il passaggio all’Area Vasta di Bergamo, che al momento manterrebbe i confini della vecchia Provincia. I comuni della Val San Martino si trovano infatti in una situazione molto particolare, unica nell’ambito della ex Provincia lariana, sotto tutti i punti di vista: nella fase di costituzione della nuova Provincia di Lecco erano stati staccati da Bergamo, per dare più respiro alla piccola provincia in costituzione. Che però ha avuto vita breve. Ora, la soluzione più logica dovrebbe essere quella di tornare da dove siamo venuti. Sicuramente non per una questione localistica, di mero campanilismo. Anzi, tutto il contrario. Ma vorremmo che sia una scelta ragionata, che metta insieme le motivazioni del cuore e quelle più pratiche relative alla miglior fruibilità dei servizi e, soprattutto, che tenga conto delle radici di una popolazione, specie oggi che stiamo vivendo una lacerante disgregazione delle comunità. Per raggiungere il nostro obbiettivo e dare la possibilità a tutti di esprimersi, al di là e al di sopra delle rispettive posizioni politiche, ci siamo dotati di un logo e abbiamo aperto un sito internet (www.valsanmartinoconbergamo.it) ed una pagina Facebook (https://www.facebook.com/ValSanMartino-con-Bergamo-853624378097794/), dove chiunque potrà prendere parte a questa nostra avventura, che promuoveremo anche con spot radiofonici e altre forme di comunicazione mediatica. Se i tempi lo consentiranno, considerando che il processo di fusione sta avanzando rapidamente, organizzeremo anche dibattiti ed eventualmente convegni con personalità della cultura, della società civile e delle istituzioni. A breve, poi inizieremo una raccolta di firme, in forma legale (secondo gli statuti e i regolamenti dei vari Comuni) da sottoporre ai Sindaci di ciascun territorio per chiedere loro di appoggiare e sostenere ai vari livelli istituzionali questa nostra proposta. Qui di seguito, alcune motivazioni a sostegno dell’iniziativa.
Le motivazione storiche si affiancano ad altre importanti ragioni, di natura più pratica: al di qua del fiume Adda, per esempio, si è sempre parlato bergamasco, sia pure in forme dialettali non perfettamente coincidenti di Comune in Comune. Senza contare che grazie alle nuove arterie costruite e in via di costruzione, raggiungere Bergamo è molto più veloce e più facile rispetto a Monza o a Como. Del resto, l’Area Vasta di Bergamo è già sostanzialmente costituita e la sua struttura burocratica non deve essere ricostruita, come dovrà accadere per la fusione di Lecco, Como e Monza in un’unica nuova Area Vasta. Già adesso stiamo assistendo alla dispersione di alcuni servizi. E con tutta probabilità assisteremo a una suddivisione localistica tra Lecco, Como e Monza delle varie strutture pubbliche con gli annessi servizi. L’eventuale passaggio dei territori della Val San Martino sotto Bergamo sarebbe completa e subito funzionale.
Indipendentemente dal successo che avrà quest’iniziativa, noi ci riproponiamo di rendere consapevoli i cittadini, di farli partecipare, per quanto possibile, di offrire la possibilità a tutti di determinare in qualche modo il destino del nostro territorio. Qui viviamo e qui vorremmo avere voce anche su quale sarà il nostro destino politico-amministrativo (e non solo). Crediamo che tutti i cittadini abbiamo il dovere, oltre che il diritto, di essere davvero protagonisti.
Il Comitato Calolziocorte, 4 giugno 2016
Oggi prende forma ufficialmente il comitato di cittadini dei Comuni di Calolziocorte, Carenno, Erve, Monte Marenzo e Vercurago che, in collaborazione col Comitato volontariato tutela del territorio di Torre de’ Busi, ha come principale obbiettivo la sensibilizzazione delle popolazioni del territorio della Val San Martino sullo stringente tema politico-amministrativo dell’adesione dei Comuni sopra citati a una nuova Area Vasta, a seguito della soppressione della Provincia di Lecco. La proposta dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia di Lecco, tenutasi lo scorso 20 aprile 2016, di aderire all’Area Vasta Como – Monza - Lecco (o in subordine a quella di Monza-Lecco), merita infatti un approfondimento e l’allargamento della discussione a tutti i cittadini, come per altro previsto dall’ordine del giorno approvato dai sindaci lo scorso mese di aprile. A parere del Comitato infatti ci sono validissime ragioni culturali, sociali, storiche, oltre che geografiche ed economiche, per prendere in considerazione come alternativa il passaggio all’Area Vasta di Bergamo, che al momento manterrebbe i confini della vecchia Provincia. I comuni della Val San Martino si trovano infatti in una situazione molto particolare, unica nell’ambito della ex Provincia lariana, sotto tutti i punti di vista: nella fase di costituzione della nuova Provincia di Lecco erano stati staccati da Bergamo, per dare più respiro alla piccola provincia in costituzione. Che però ha avuto vita breve. Ora, la soluzione più logica dovrebbe essere quella di tornare da dove siamo venuti. Sicuramente non per una questione localistica, di mero campanilismo. Anzi, tutto il contrario. Ma vorremmo che sia una scelta ragionata, che metta insieme le motivazioni del cuore e quelle più pratiche relative alla miglior fruibilità dei servizi e, soprattutto, che tenga conto delle radici di una popolazione, specie oggi che stiamo vivendo una lacerante disgregazione delle comunità. Per raggiungere il nostro obbiettivo e dare la possibilità a tutti di esprimersi, al di là e al di sopra delle rispettive posizioni politiche, ci siamo dotati di un logo e abbiamo aperto un sito internet (www.valsanmartinoconbergamo.it) ed una pagina Facebook (https://www.facebook.com/ValSanMartino-con-Bergamo-853624378097794/), dove chiunque potrà prendere parte a questa nostra avventura, che promuoveremo anche con spot radiofonici e altre forme di comunicazione mediatica. Se i tempi lo consentiranno, considerando che il processo di fusione sta avanzando rapidamente, organizzeremo anche dibattiti ed eventualmente convegni con personalità della cultura, della società civile e delle istituzioni. A breve, poi inizieremo una raccolta di firme, in forma legale (secondo gli statuti e i regolamenti dei vari Comuni) da sottoporre ai Sindaci di ciascun territorio per chiedere loro di appoggiare e sostenere ai vari livelli istituzionali questa nostra proposta. Qui di seguito, alcune motivazioni a sostegno dell’iniziativa.
Le motivazione storiche si affiancano ad altre importanti ragioni, di natura più pratica: al di qua del fiume Adda, per esempio, si è sempre parlato bergamasco, sia pure in forme dialettali non perfettamente coincidenti di Comune in Comune. Senza contare che grazie alle nuove arterie costruite e in via di costruzione, raggiungere Bergamo è molto più veloce e più facile rispetto a Monza o a Como. Del resto, l’Area Vasta di Bergamo è già sostanzialmente costituita e la sua struttura burocratica non deve essere ricostruita, come dovrà accadere per la fusione di Lecco, Como e Monza in un’unica nuova Area Vasta. Già adesso stiamo assistendo alla dispersione di alcuni servizi. E con tutta probabilità assisteremo a una suddivisione localistica tra Lecco, Como e Monza delle varie strutture pubbliche con gli annessi servizi. L’eventuale passaggio dei territori della Val San Martino sotto Bergamo sarebbe completa e subito funzionale.
Indipendentemente dal successo che avrà quest’iniziativa, noi ci riproponiamo di rendere consapevoli i cittadini, di farli partecipare, per quanto possibile, di offrire la possibilità a tutti di determinare in qualche modo il destino del nostro territorio. Qui viviamo e qui vorremmo avere voce anche su quale sarà il nostro destino politico-amministrativo (e non solo). Crediamo che tutti i cittadini abbiamo il dovere, oltre che il diritto, di essere davvero protagonisti.
Il Comitato Calolziocorte, 4 giugno 2016
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